Sono stata invitata a partecipare alla presentazione di un nuovo ed interessante progetto. Nella bellissima cornice de La Fabbrica del Vapore a Milano, all’interno della mostra New Craft, Barilla ha presentato il suo concetto di pasta del futuro. Si tratta dell’incontro tra design, tecnologia e cibo, dal quale scaturisce una nuova stampante 3D in grado di stampare pasta con forme customizzate.
Di base la pasta non è altro che l’unione fra semola di grano duro e acqua. Questi due ingredienti sono stati associati al processo di funzionamento delle stampanti 3D, che solitamente utilizzano invece materie plastiche che si solidificano a strati tramite laser o colla.
Qui il processo è il medesimo ma avviene mediante delle “cartucce” di farina che si solidificano all’incontro con l’acqua. Una grande innovazione in termini di produzione perché scavalca i limiti dei metodi consueti permettendo di realizzare forme che normalmente non sarebbero producibili tramite stampo o estruzione.
È stato indetto un concorso di design per studiare al meglio nuovi formati, un lavoro che ha visto coinvolti centinaia di designer e che come risultato ha dato altrettante idee.
Durante la serata sono stati presentati i 3 formati finalisti: Vortipa, Rose e Luna, tutti e tre hanno al caratteristica di raccogliere e accogliere in maniera innovativa qualsiasi tipo di condimento.
La pasta in 3D potrebbe essere considerata un nuovo modo di concepire la pasta anche a livello domestico. Al momento la macchina impiega un massimo di due minuti a stampare 4 pezzi, tempo relativo alla complessità della forma scelta. Questo nuovo modo di vedere uno degli elementi più tradizionali della cucina italiana, ci fa capire come tecnologia e innovazione possono essere applicate alla vita di tutti i giorni portando benefici e personalità in ciò che facciamo (o mangiamo). In effetti tutto il contrario del luogo comune che fa riferimento alla tecnologia come alla spersonalizzazione dell’individuo.
A promuovere il progetto anche Davide Oldani, Chef stellato del ristorante D’O di Cornaredo. Chi meglio di lui poteva accostarsi a tutto questo? Oldani infatti ha sempre avuto una particolare predilezione per il design e l’ergonomia dei prodotti, nel suo ristorante ha studiato una serie di stoviglie, dalle posate ai bicchieri, che ne migliorano l’utilizzo. Si è quindi proposto in maniera più che naturale alla promozione di un concetto come questo, che apre molteplici strade nel settore del food sia nel mondo casalingo che nella ristorazione.
L’incontro si è concluso con l’interpretazione da parte dello Chef di uno dei formati presentati, Vortipa. Lo Chef si è soffermato sul mantenere la pasta protagonista del piatto e ha proposto Vortipa condita con olio extravergine di oliva, crema di melanzane affumicate, cubetti di anguria, lamelle di mandorle tostate e polvere di origano.
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