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Quinto quarto burro e salvia

22 Aprile 2014 by Spadellatissima 7 Comments

Ciao a tutti,
rieccomi alla carica con il quinto quarto, sempre per l’MTChallange.
Come vi ho raccontato la volta scorsa, non sono solita cucinare le frattaglie.
Anzi, a dire la verità capita molto raramente e quasi sempre si tratta di fegato.
Grazie alla sfida di questo mese però, ho dovuto superare questo mio blocco e, come spesso accade da quando partecipo a questo gioco, ho imparato un sacco di cose nuove.
Il regolamento prevede che si cucini un piatto il cui ingrediente principale sia il quinto quarto, facendo in modo di esaltarne il più possibile il gusto e le peculiarità.
L’altra volta ho fatto un primo, dei ravioli per essere precisi.
Questa volta invece la ricetta è molto semplice e lascia la materia prima quasi al naturale.
In realtà è talmente semplice che all’inizio non volevo nemmeno metterla in gara.
Mi sembrava che fosse troppo banale, troppo poco elaborata.
Ripensandoci però mi sono detta che anche questa è stata un’esperienza culinaria e anche questa volta ne è venuto fuori un piatto buonissimo…quindi perché no?
Le frattaglie in questione erano di capretto e dire che erano fresche sarebbe riduttivo.
Il Signor macellaio mi ha fornita della materia prima per la mia ricetta, tirandole fuori direttamente dal capretto sotto i miei occhi, con annessa lezione di anatomia.
Vi dirò che pensavo di essere più impressionabile! Sarà che lui è stato talmente professionale da sembrare di essere veramente ad una lezione, ma vi dico che è già buono che non abbia tirato fuori l’agendina e non mi sia messa a prendere appunti con tanto di disegni!
Quando all’inizio mi ha parlato di capretto ho storto un pò il naso perché avevo paura che il sapore fosse troppo forte e deciso per i miei gusti.
Invece mi ha spiegato che il sapore forte è tipico dell’agnello, il capretto invece ha le interiora molto delicate, adatte quindi anche ai palati più “capricciosi”.
E va bene allora, dammi sto capretto!
Ma come esaltare bene il prodotto? Una materia prima così non poteva essere pasticciata, non volevo alterarla o coprirla con altri sapori.
Così ho deciso di seguire il consiglio del Signor macellaio, di sfruttare il burro fatto in casa, senza lattosio, e di cucinare il tutto in non più di 5 minuti…Perché non è mica vero che le frattaglie sono sempre elaborate da preparare!
Un appunto: il fegato è quello dal sapore più delicato, quindi è stato cotto a parte. Potete prepararlo in una padella e il resto delle frattaglie in un’altra e poi decidere se servirli separati o se affiancarli in un piatto unico.
Il macellaio mi ha sconsigliato di non mischiarli per evitare di coprire il sapore del fegato.

Ingredienti (per 2/3 persone):


Misto di interiora di capretto: cuore, animelle, rognoni, polmone e fegato.
30 gr di burro (io fatto in casa, senza lattosio)
1 cucchiaio di olio evo
1 mazzetto di salvia fresca
Sale e pepe nero q.b.

Procedimento:

Acquistate le frattaglie da un macellaio di fiducia e fatevele pulire.
A casa sciacquatele con acqua fredda, asciugatele con carta da cucina e tagliatele a pezzetti.

Scaldate due padelle antiaderenti con il burro e un cucchiaio di olio evo.
Sfogliate la salvia e mettetela in entrambe le padelle, poi aggiungete il fegato in una e il resto delle interiora nell’altra.
Fatele saltare a fuoco vivace per massimo 5 minuti, mescolando spesso.
Spegnete il fuoco, aggiustate di sale e pepe e servite immediatamente.
BUON APPETITO!

Con questa ricetta partecipo alla sfida MTC di Aprile 2014 – Il quinto quarto

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Filed Under: Secondi, Senza categoria, Senza glutine Tagged With: burro, capretto, carne, frattaglie, gluten free, Homemade, interiora, MTC, MTChallange, quinto quarto, salvia, senza lattosio

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Comments

  1. sandra pilacchi says

    22 Aprile 2014 at 12:23

    secondo me la semplicità …. paga! guarda che roba, io questo lo assaggerei volentieri e con tanto di scarpetta per ripulire il burro di sottofondo! ma che scherziamo??????
    bravissima Lina!
    Sandra

    Rispondi
  2. Kappa in cucina says

    23 Aprile 2014 at 12:38

    Io mezza piemontese adoro tutto questo!!! dei provare il fritto misto alla piemontese….tutte le frattaglie fritte!! gnammy!! la tua versione in padella veloce mi piace tantissimo!!! un abbraccio cara!!

    Rispondi
  3. Cristiana Beufalamode says

    23 Aprile 2014 at 21:58

    Quanto vorrei avere il tuo macellaio qui vicino casa…il mio si applica, ma secondo me gli mancano le basi! Già il solo fatto che ogni volta mi arriccia il naso un po' disgustato non rende giustizia alla categoria. Però quando si tratta di anatomia si esibisce anche lui…e tenta di spiegarmi il tutto nei minimi particolari.
    In questo caso ha scelto bene e ti ha consigliato ancora meglio. Il cuocere velocemente fa si che le interiora non diventino gommose e il fatto di cuocere separatamente il fegato esalta il sapore di tutto il resto. Il tuo burro e la salvia completano l'opera: perché che ama questo tipo di ingredienti ama sentirlo al palato e non nascosto da mille altri sapori…il tuo si sente e a me piace parecchio! Un bacio cri

    Rispondi
  4. Monica Giustina says

    28 Aprile 2014 at 9:24

    Spesso la semplicità porta ottimi risultati. Anche perché comunque saper trattare le frattaglie, con giuste cotture e condimenti non è mica cosa da poco! Fatico molto a concepire le frattaglie nei miei menù, però grazie a questa sfida ed a ricette interessanti come la tua sicuramente la strada è in discesa, grazie!

    Rispondi
  5. Alessandra Gennaro says

    28 Aprile 2014 at 13:50

    Ero convinta di averti lasciato un commento-e meno male che son tornata a rivedere la ricetta, perchè altrimenti non me ne sarei mai accorta. E comunque: quando si ha la fortuna di abitare vicino a Sergio Motta, con la garanzia di una qualità assoluta delle materie prime, lavorarle troppo è l'equivalente di un delitto gastronomico. Anche se aborro queste ultime mode della cucina del "senza", non mi piace neppure una cucina sovraccarica o troppo concettuale, meno che mai se ruba la scena al protagonista del piatto. In più, la semplicità è spesso sinonimo di abilità, anche perchè non perdona: se poi ci aggiungiamo il burro fatto in casa, le cotture separate, i consigli del Maestro e la tua bravura, ecco qui un piatto di gran classe, in soli 5 minuti. Cosa pretendere di più? Bravissima!

    Rispondi
  6. daniela ferri says

    29 Aprile 2014 at 8:08

    Caspita, la lezione di anatomia annessa ti ha certo dato la sicurezza di un prodotto eccellente e freschissimo e tu hai saputo sfruttarlo, mettendone in risalto, in semplicità, il sapore e la loro consistenza. Brava Lina!

    Rispondi
  7. elena says

    29 Aprile 2014 at 21:43

    con una materia prima così, la semplicità era d'obbligo, complimenti per l'intervista a Motta e per questo piatto tutto d'assaggiare…e poi grazie di avermi fatto vedere le animelle, a me ancora sconosciute…

    Rispondi

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Lina, classe 1983, acquario. Nella vita di tutti i giorni sono una grafica e mi occupo di packaging. Per passione sono Spadellatissima: una food blogger con un amore sfrenato per il cibo, i viaggi e le "cose belle".

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