Eccoci!
Finalmente è ripartito l’MTC!
Cavoli come mi siete mancati, questa pausa estiva è stata interminabile!
Tuuuutta l’estate a pensare alle possibili ricette della sfida di Settembre. E poi cosa mi tirate fuori? Il riso? Il riso a me che ho l’uomo celiaco? Il riso a me che adoro la cucina orientale? Il riso a me che ho passato l’estate in Malesia per la seconda volta? Il riso a me che traggo spunto come una spugna da amiche vietnamite e tailandesi? E poi ancora: il riso a me che sono lombarda? Il riso a me che con gli amici siciliani ho imparato l’arte dell’arancino perfetto?
E si…la risposta è proprio quella, il riso a me!
Grazie MTC!!!
Bene, detto ciò devo aggiungere che ho avuto l’attimo di panico da “voglio fare tutto!”.
Scegliere non è stato facile, ma questo mese ho deciso che se ne avrò il tempo parteciperò con più proposte. Perché il riso ha tante di quelle vie d’espressione, così tanti modi diversissimi tra loro, che non posso mica proporre solo un piatto.
Andiamo con ordine, per prima cosa vi propongo un dessert che ha origini in Thailandia ma che si mangia anche in Malesia e in tutto il Sud-Est asiatico.
Io l’ho assaggiato per la prima volta nel 2010 sull’isola di Kecil, nelle Perhentian Islands in Malesia.
Alloggiavamo in un piccolo villaggio di palafitte, un mini mini (ma mini) resort, molto spartano, composto da 10/12 bungalow in tutto. Sembrava quasi una sorta di comunità hippie dove ognuno aveva il suo ruolo e tutti contribuivano a fare qualcosa. Un giorno stavamo aiutando a scaricare la barchetta dei viveri e il proprietario, di ritorno dal mercato dove era andato a fare rifornimento, ha condiviso con noi questi piccoli dolcetti. Erano dei piccoli triangolini di riso, molto collosi ed appiccicosi, avvolti in foglie di banano. Erano dolci con un retrogusto di cocco ed erano molto, ma molto buoni! In quel momento li ho mangiati e poi a dire il vero non me ne sono più ricordata.
Un annetto dopo ho deciso di aprire il blog e dopo un pò di tempo, per caso, ho scoperto Vaty.
Ho scoperto lei e il suo blog, lei e la sua storia, lei e le sue radici…e ho scoperto dopo molto tempo che quel dolce mangiato sulla spiaggia scaricando sacchi di riso e verdura da una barchetta si chiamava sticky-rice.
In realtà non è proprio il dolce in se a chiamarsi così, è il tipo di riso che si chiama sticky-rice, ma il suo impiego più comune risulta essere proprio nei dolci.
Io mangiai la versione più semplice, quella del solo riso cotto nel latte di cocco zuccherato, ma in realtà la maniera più tipica di servirlo è accompagnato dal mango.
Io ho voluto ricreare quei triangolini che ancora restano impressi nella mia memoria, in più ho aggiunto degli ingredienti che sono tipici di quelle terre e li ho utilizzati a modo mio per personalizzare un pò la ricetta.
Si potrebbe dire “sticky-rice con surprise!” visto che la sorpresa è dentro essendo ripieni di mango!
Il piatto è di una semplicità imbarazzante, ma visto come ne ho vissuto la scoperta ho deciso che fosse il piatto perfetto per aprire questa sfida a base di riso.
Ingredienti per 10/15 pezzi:
1 tazza di sticky-rice (in italiano si chiama riso glutinoso ma non contiene assolutamente glutine)
1 tazza e 1/2 di latte di cocco
2 cucchiaio di cocco disidratato a scaglie (farina di cocco)
1 cucchiaio e 1/2 di zucchero di canna
1 mango maturo
Acqua q.b.
Procedimento:
Per prima cosa sciacquate il riso sotto acqua corrente per 5 minuti, poi mettetelo a mollo in acqua fredda e lasciatelo riposare per circa 1 ora.
Ora scolatelo e sciacquatelo di nuovo sotto acqua corrente per altri 5 minuti.
Mettete il riso in un pentolino e aggiungete il latte di cocco, lo zucchero, la farina di cocco. Se il latte di cocco non dovesse bastare a coprire il riso per almeno 2 centimetri, aggiungete tanta acqua fino ad arrivare a quel livello.
Accendete il fuoco a fiamma viva, mescolate e appena inizia il bollore mettete il coperchio e lasciate cuocere per 10 minuti, o fino a che il riso avrà assorbito tutto il liquido.
Una volta che il riso sarà cotto lasciatelo raffreddare completamente a temperatura ambiente.
Tagliate il mango a pezzettini piccoli e mescolatelo con un pizzico di zucchero.
Ora componiamo i triangoli.
Bagnatevi le mani, prendete una pallina di riso e schiacciatela nel palmo della vostra mano. Ponete al centro un cucchiaino di mango. Con la mano libera (sempre inumidita) prendete una quantità di riso pari a prima, appiattitela aiutandovi col dorso della mano che contiene la prima metà del triangolo, sovrapponete al ripieno e pressate delicatamente per sigillare. Il procedimento è simile a quello che si usa per fare gli arancini di riso ed è più facile a farsi che a dirsi.
Date alla pallina di riso la forma di un triangolo, avvolgete in pellicola trasparente e riponete in frigorifero a rapprendere per qualche ora. Se avete a disposizione delle foglie di banano utilizzatele al posto della pellicola, io purtroppo non le avevo.
Servite i triangolini di sticky-rice con una spolverata di scaglie di cocco e…BUON APPETITO!
Con questa ricetta partecipo alla sfida MTC di Settembre: IL RISO
acquaviva says
i tuoi dolcetti assomigliano proprio a dei kuih kochi ma con un ripieno al mango insolito e molto originale. Emerge tutto il tuo amore per i sapori del Sudest Asiatico.
spadellatissima says
Si io adoro tutto di quelle terre, hanno una cucina che mi fa impazzire!
Sto lottando con me stessa per capire che altre ricette devo proporre, ne vorrei fare mille ma non ho il tempo!
Non conoscevo questi dolcetti. Mi hanno incantata. Visto che adoro il cocco cercherò sicuramente di rifarli. Appena trovo il latte di cocco che qui da me sembra non essere ancora arrivato. :'( Certo che averli assaggiati direttamente sul posto e che posto !!!!
Mi hai fatto sognare! !!
Ciao Manu,
se proprio non trovi il latte di cocco puoi provare a cucinarli con il latte parzialmente scremato e aggiungere un cucchiaio in più di farina di cocco 🙂
Sono graziosissimi oltre che assolutamente nelle mie corde. Rubati 🙂
Grazie ^_^
ti stavo giusto immaginando nella scena tipo The beach 😉 (e poi mi dovrai dire tutto sulle Perenthian, meta delle mie prossime vacanze!)
ma che fantastica ricettina!! adoro lo sticky rice che cosi non l'ho mai cucinato (ciop sempre ammollando prima per diverse ore e poi al vapore o al microonde), mi immagino quindi un sapore intenso ma delicato, dato dal latte di cocco in cottura. e l'idea della sorpresina nel cuore del triangolo è carinissimo!!
ps le foglie di banane la prossima volta te le porto io 🙂
bravissima Lina e.. sai già, <3
Ahahahaha….the beach mica tanto, non ho mai visto nemmeno l'ombra di Leonardo Di Caprio!!!
Le foglie di banane dove le prendi? Io non le trovo mica sai…
Bellisssima ricetta! Io ho mangiato qualcosa di simile nella forma , ma non con cocco o mango, glassati da una salsa dolce e arrostiti in Giappone! Questo connubio tropicale di cocco e mango secondo me danno un notevole slancio! Complimenti
Wow, anche il Giappone è nella Top 5 delle mie prossime mete di viaggio!!!
"Il piatto è di una semplicità imbarazzante", dici tu.
Sarà, ma la voglia di tuffarmi senza ritegno in un vassoio di questi deliziosi triangolini è ancora più imbarazzante!
Da provare assolutamente, anche perché io le foglie di banano le ho!!! 😉
Mi viene l'acquolina al solo pensiero…complimenti!!!!
Mi piace, anzi! Mi strapiace!
Sarei un'avida consumatrice di mango se solo non costasse così tanto ma questi triangolini golosi valgono decisamente la spesa, quindi me li appunto da rifare al più presto! 🙂
Davvero davvero super! 🙂
che ridere… appena pubblicata anch'io la stessa ricetta!
sai che li ho assaggiati anch'io per la prima volta proprio alle perenthian?
Bellissimi come li hai presentati!
ciaooooooooo
bellissimi questi dolcetti, saranno pure semplici ma anzi, quello è un pregio, non un difetto. da celiaca conoscevo bene il riso glutinoso, e questi dolcetti, pure naturalmente gluten free, non possono aspettare molto!
che bontà mai provati l'mtc non si smentisce mai complimenti segno segno
son tre giorni che ho in testa la foto di questi sticky rice e ora che finalmente riesco a passare per il commento, mi accorgo che il procedimento di cottura è, grosso modo, simile a quello dei bounty al riso che ho preparato lo scorso fine settimana. E che sono andati giù come ciliegie, pur essendo pieni di difetti, rispetto a questi. Perchè quello che tu fai sembrare facile, facile non è, meno che mai quando raggiunge questi risultati di delicata perfezione che è la caratteristica che accomuna la pur variegatissima cucina dell'Estremo Oriente. L'amore per questo popolo trapela anche dalla delicatezza con cui hai realizzato questa ricetta, dalla attenta ricerca dell'equilibrio degli ingredienti, dalla concentrazione che si intuisce e dalla sensibilità che ci commuove. Vorrei tanto che riuscissi a proporci un'altra ricetta, perchè finalmente è arrivata anche la "tua" gara. Grazie davvero!
Quelli che si vedono nei cartoni giapponesi, ma sono bellissimi! Interessante la tua versione, complimenti!
:*