Buongiorno!
Questo weekend ho “quinto quartato”!
Eh??? E cosa vuol dire direte voi…
Vuol dire che è l’ora dell’MTC 😉
Ormai sapete tutte cos’è l’MTC, vero? E’ una sfida fra blogger, che si svolge mensilmente con un tema sempre diverso. Questo mese il tema è il quinto quarto, scelto da Cristiana di Beuf à la mode.
Ora, è inutile nascondervi che quando ho letto l’argomento mi è preso un “coccolone”!
Sono rimasta inebetita. Ho guardato il titolo del post che annunciava la sfida per 10 minuti, bisbigliando fra me e me “ma no dai, ma come quinto quarto? Scherzano vero?”
E io che mi ero preoccupata per la sfida del soufflé…povera stolta!
All’inizio pensavo di saltare, lo ammetto. Poi piano piano mi sono convinta, e ho realizzato che il mio era solo un problema concettuale. Si, perché le interiora alla fine mi piacciono, ma le ho sempre mangiate cucinate da altri. Un conto è trovarsi nel piatto un bel crostino toscano, un patè o dei meravigliosi frittini…e un altro conto è aver davanti un cuore nudo e crudo da cucinare!
Che poi, in realtà è solo questione di abituarsi all’idea, perché effettivamente non è che uno si deve sentire più colpevole a mangiare un cuore e meno colpevole con un filetto alla griglia o un arrosto al forno. Il succo è sempre quello: è carne.
Anzi, forse alla fine mi sono sentita meglio a mangiare le interiora, perché almeno non si butta via niente e se proprio qualcuno deve uccidere un animale per farmi mangiare la carne, almeno mangiamoci tutto e che nulla vada sprecato.
Ecco dai, non sono vegetariana e sono troppo golosa per diventarlo, quindi meglio evitare ipocrisie e non fare troppe storie.
Così mi sono auto-convinta e ho iniziato a pensare a cosa preparare.
Fatto il primo passo mi mancava tutto il resto, perché io il quinto quarto “spinto” non l’avevo mai cucinato.
Ho deciso di chiedere consiglio a chi in materia di carne sà il fatto suo. Ho la fortuna di abitare vicino ad una delle macellerie storiche, una delle poche che ancora tratta la carne come si faceva una volta, una che ha dei proprietari che nonostante la notorietà acquisita negli anni non ha mai tralasciato di mantenere la qualità dei loro prodotti sempre più alta.
Sono andata da Sergio Motta e con aria mesta gli ho detto: “Sergio, devo fare il quinto quarto!”.
Avevo già in mente di non fare la solita di fettina di fegato, ho pensato che dovevo cucinare le interiora lo dovevo fare come si deve!
Così, dopo avergli spiegato la ricetta che avevo in mente, mi ha riempito il mio bel sacchettino (quasi 1 kg di roba!) e me ne sono tornata a casa pronta a spadellare.
Bè che dire, la materia prima era favolosa…e io, pur avendo preparato una cosa abbastanza semplice e tradizionale, mi sono sentita soddisfatta di me stessa. Si, sono soddisfatta perché grazie a questo stimolo dell’MTC ho superato un mio limite, un preconcetto che avevo e che era solamente ed esclusivamente un problema di “forma”.
In fondo non è stato poi così terribile e il risultato è stato veramente apprezzato, da me in primis!
Ingredienti (per 2 persone):
Per la pasta:
50 gr di farina senza glutine (io Schaer per pasta)
30 gr di amido di mais
1 uovo bio
2 cucchiai di olio evo
1 pizzico di sale
Per il ripieno (ve ne verrà tanto, ma potrete conservarlo qualche giorno in frigorifero e usarlo da spalmare sul pane tostato come un crostino toscano):
1 milza di maiale
1 cuore di maiale
1 fegato di maiale
1 rene (rognone) di maiale
1 acciuga sott’olio
1 carota piccola
1 costa di sedano piccola (o mezza grande)
1/2 cipolla
1/2 bicchiere di vino rosso (io Morellino di Scansano)
2 spicchio d’aglio
1 bacca di ginepro
2 chiodi di garofano
2 foglie di alloro
20 gr di burro senza lattosio fatto in casa*
Olio evo
Sale q.b.
Per il condimento:
20/30 gr di burro fatto in casa senza lattosio*
2 cucchiai di granella di nocciole
Parmigiano Reggiano 30 mesi da grattugiare al momento
Pepe nero macinato al momento
*Per il burro senza lattosio fatto in casa:
200 ml di panna fresca da montare senza lattosio
Procedimento:
Per prima cosa fate il burro, è un procedimento semplicissimo ma necessita di un pò di riposo in frigorifero.
Montate la panna con uno sbattitore elettrico, o con una planetaria, fino a che la parte grassa si separerà da quella liquida. Ci vorranno 10 minuti circa.
Prendete la parte solida e strizzatela con le mani, compattandola bene. Avvolgetela nella stagnola o nella pellicola trasparente e riponetela in frigorifero. Avete fatto il burro.
Ora iniziate a preparare il ripieno.
Comprate le interiora da un macellaio di fiducia e fatevele pulire da lui.
Una volta a casa, sciacquatele bene, asciugatele con carta da cucina e tagliatele a pezzettoni.
Pulite ed affettate grossolanamente sedano, carota e cipolla e pelate gli spicchi d’aglio.
Scaldate 20 gr di burro con un cucchiaio d’olio extravergine in una padella antiaderente, capiente e della quale avete il coperchio.
Fatevi sciogliere all’interno un’acciughina, poi aggiungete l’aglio e le verdure e fate rosolare a fuoco basso. Sfumate con il vino.
Quando il vino sarà evaporato aggiungete le interiora. Fate rosolare per qualche minuto a fiamma viva, poi abbassate al minimo, aggiungete la bacca di ginepro, i chiodi di garofano, le foglie di alloro e coprite con il coperchio.
Lasciate cuocere a fiamma bassa per circa 1 ora mescolando di tanto in tanto.
Le interiora rilasciano molta acqua, ma se vedete che il fondo si asciuga troppo potete aggiungere qualche cucchiaio di acqua tiepida.
Una volta trascorso il tempo di cottura spegnete il fuoco e lasciate riposare nella pentola col coperchio per una mezz’oretta.
Intanto preparate la pasta.
Impastate la farina con l’amido, l’uovo, l’olio e il sale fino ad ottenere una pasta liscia ed omogenea.
Avvolgetela nella pellicola trasparente e lasciatela riposare giusto il tempo di tritare il ripieno.
Torniamo alle frattaglie.
Tuffate i ravioli in acqua bollente salata e intanto fate tostare in una padella la granella di nocciole. Appena iniziata a colorarsi aggiungete il burro e lasciate imbrunire.
Con questa ricetta partecipo all’MTC di Aprile 2014 – “Il quinto quarto”
Ammappa che week end impegnativo…..e produttivo!!!
Bravissima, una ricetta davvero stratosferica:)))))
Grazie Fabiana, devo dire che alla fine mi sono anche divertita 😉
ottima proposta ma ti trovo coraggiosa perché io non so se ce la farei mai a maneggiare la roba del ripieno… sono le uniche cose che non ce la faccio a mangiare però lina davvero ti ammiro…bravissima!
È vero Ale, all'inizio l'idea ti fa quasi stare male…ma poi se ci pensi bene non è nulla di diverso che mangiare una bistecca.
Ho voluto provare e il risultato mi è piaciuto molto 🙂
Bravissima! Una ricetta davvero eccezionale, hai dato un'interpretazione del quinto quarto molto insolita ed elegante (e te lo dice una che adora la pasta fresca e ripiena). Complimenti 🙂
Ma sai che mi sono resa conto che quando devo pensare ad una ricetta "seria", per un contest o per qualche occasione speciale, il più delle volte partorisco dei ravioli?!
Quando ho spiegato al mio uomo cosa volevo fare mi ha detto testualmente "ma basta con sti ravioli!" 😀
Bella , bella , bella, materie prime abbinate in modo eccellente, sono sicura che il risultato è stato di quelli da ricordare a lungo.
Si devo dire che questi erano proprio buoni, soprattutto mi è piaciuto l'accostamento con la granella di nocciole, devo riproporlo 😉
Comunque sto vedendo delle ricette fantastiche con sta sfida!
Complimenti per questi ravioli stupendi, il quinto quarto regala un ripieno intenso e saporito,esaltato a mille dal condimento che esalta e non copre i sapori.. le foto stupende!
Grazie Francy 🙂
Mi dispiace averti fatto passare attimi di sgomento, ma come vedo te la sei cavata alla grande!! Riguardo le false ipocrisie la penso esattamente come te: ho provato a non mangiare carne per un paio d'anni…ma poi un viaggio a Parigi, patria del foie gras, e la gola che mi contraddistingue mi hanno riportato alla mia essenza animale! Hai messo tutto in questi ravioli, quasi un modo per esorcizzare la paura: tutto il quinto quarto in una botta sola!! Hai fatto bene ad affidarti a questo super macellaio (ovviamente ho scordato di farti sapere qualche domanda!) perché vedo che i pezzi di carne sono bellissimi…sarà strano a dirsi: ma sulle frattaglie la qualità conta parecchio! Nei tuoi ravioli ritrovo la tradizione con l'aggiunta del chiodo di garofano e la cottura lenta. Credo che possa essere la soluzione migliore per chi ha difficoltà a mangiare questo tipo di cose: racchiuderle in un guscio di pasta e aromatizzarle con le nocciole. Ottima scelta! Un punto in più per il burro homemade e il raviolo per celiaci. Grazie un bacio cri
Si si, all'inizio ero molto perplessa, ma poi mi è bastato ragionare in maniera un pò più razionale per venirne fuori.
Questo MTC mi sta facendo imparare un sacco di cose!
Partecipo da poco, sono solo alla mia 4 sfida, ma ogni volta è una scoperta 🙂
Sei meravigliosa e questa ricetta è fantastica!!!gnammy gnammy!!! incrocio le dita!!! un abbraccio cara!!
anche io pensavo di saltare ma perché questo tipo di carne non mi piace, però mi sono lanciata ugualmente come te.. penso che per chi apprezza il genere sia una pasta ottima anche perché la pasta ripiena trovo sia sempre magnifica. anche il condimento di base semplice ma con questa nocciola croccante mi piace molto!!
Lina, incornicerei tutta la prima parte del tuo post, perchè la condivido, dalla prima all'ultima riga: sia per quanto riguarda l'mtc (è una sfida fra amici, in cui non si ha nulla da perdere, ma tanto da guadagnare se si parte col piede giusto) sia per quanto riguarda l'eticità del consumo di carne: se abbiamo deciso di consumarla, allora diamo un senso pieno alla morte dell'animale, esattamente come diceva Cristiana nel suo post. il resto, è davvero una gran bella ricetta: trasformare un piatto da poveri in una portata da grandi occasioni, sarebbe potuto essere il sottotitolo della tua gara, vista l'eleganza del piatto, sia dal punto di vista della composizione che della presentazione. il "senza glutine e senza lattosio" è ovviamente un plus, per non parlar del burro fatto in casa: insomma, si gioca da veterani, qui sopra 😉 bravissima!
La mia seconda proposta è similissima alla tua… però perché ora leggendo meglio ed osservando le foto che sono meravigliose, vorrei nascondermi in un angolino e non uscire più?
I tuoi ravioli sono perfettamente perfetti e bilanciati nel sapore, negli ingredienti e nella forma! Complimenti!
bellissimi questi ravioli, e pure senza glutine!!!
non potrei sperare di meglio… quasi quasi vengo a prenderli subito!
Mi sembra un risultato di grandissimo effetto e mi piacerebbe davvero assaggiarlo! Perfetto anche il burro home made, anzi, ti confesso che quasi quasi…
Chiaramente sui ravioli c'è scritto "mangiami".
Lo vedo!
E poi è quasi ora di pranzo e ecco.
Ne vorrei un piatto subito!