Eccomiiiiiii
Ci sono! Sono viva!
Come annunciato nei precedenti post, venerdì scorso mi hanno operata al polso destro. L’operazione è andata benissimo, anche perché era una cosa semplice, una stupidata per fortuna.
Adesso riposo forzato per 2 settimane, anche mi ritrovo con una mega fasciatura che rompe un po’ le scatole, che ho simpaticamente battezzato “braccio-salsiccia”!
Ora, grazie a Braccio-Salsiccia, per scrivere questo post ci sto mettendo 800 ore, un tastino alla volta, scrivo come se non avessi mai visto una tastiera in vita mia…ma con un po’ di pazienza ce la farò a raccontarvi la magnifica giornata organizzata dal Salumificio Peveri 🙂
Si perché bisogna dirlo, quello dei Peveri non è stato il solito blog tour! Non è stata la visita all’azienda puramente a scopi commerciali. No, anzi, è stato tutt’altro!
Una giornata alla scoperta di un territorio meraviglioso.
Abbiamo si visitato l’azienda Peveri, e credetemi che “ho visto cose che voi umani”…coppe, strolghini, salami, pancette, culatelli, mandòle…e chi più ne ha più ne metta…celle di stagionatura con dei profumi intensissimi! Pazzeschi. Altro che regali fashion, datemi una coppa piacentina e io sono felice!
Ma partiamo dall’inizio.
Il Salumificio Peveri si trova a Chiaravalle della Colomba, a pochi metri dalla meravigliosa Abbazia Cistercense.
Ad accoglierci abbiamo trovato la famiglia Peveri, che con grande orgoglio e passione ci ha aperto le porte dell’azienda, facendoci visitare le celle di stagionatura dei prodotti tipici piacentini.
Il piacentino è un territorio meraviglioso e i Peveri producono svariati tipi di salumi tra cui 3 prodotti con il riconoscimento DOP: il Salame Piacentino DOP, la Coppa incentiva DOP e la Pancetta Piacentina DOP.
Inoltre la famiglia Peveri, che fa questo lavoro da ben 4 generazioni, ha brevettato un salume molto particolare che si chiama Mandòla.
Dopo la visita al “caveau” dei salumi, siamo stati guidati in una degustazione di prodotti tipici, salumi della famiglia Peveri ma non solo. Particolare attenzione è stata data al concetto degli abbinamenti fra prodotti locali, primo fra tutti il connubio vino/salume, l’accostamento giusto con lo scopo di esaltare tutti i sapori dell’uno e dell’altro prodotto, ha fatto si che potessimo distinguere con facilità tutti gli aromi e le sfumature organolettiche di ciò che stavamo mangiando (e bevendo).
Tra l’altro, il tutto è stato presentato su un tavola imbandita degna di un banchetto, molto curata sia nella presentazione che nello svolgimento della degustazione.
Dopo aver gustato ogni ben di Dio, abbiamo fatto visita all’Abbazia cistercense di Chiaravalle, che come vi dicevo è a pochi passi dal salumificio.
L’edificio è antichissimo, risale al 1100 circa, e all’esterno c’è un chiostro meraviglioso.
E noi, persone serie, adulte e vaccinate, potevamo esimerci dal selfie nel chiostro?!
Ma certo che no 😀
Ricomponiamoci…..
La visita non è finita qui, anzi. Dopo l’Abbazia siamo saltate in macchina direzione Castell’Arquato. Abbiamo visitato il borgo medievale accompagnati da una guida dell’ufficio del turismo locale, che ci ha illustrato le particolarità della cittadella. Abbiamo visitato la Chiesa di S.Maria, che conserva un battistero antichissimo, e la Rocca Viscontea.
Ma lo sapevate che proprio a Castell’Arquato sono state girate le riprese del film Ladyhawke? Lo conoscete vero? Quello con Michelle Pfeiffer e Rutger Hauer. Io l’avrò visto 100 volte, quando ero piccola mi piaceva tantissimo! Mi ricordo che avevamo la videocassetta e io penso di averla consumata a forza di guardarlo!
Infine, come ultima tappa, siamo stati all’azienda vinicola Cardinali, che ancora oggi cerca di produrre il vino come si faceva una volta. La signora Laura, con i suoi modi pacati che trasmettevano una tranquillità ed una serenità invidiabili, ci ha raccontato di come loro raccolgano ancora l’uva a mano, grappolo per grappolo, senza usare macchinari che rovinerebbero i tralci e schiaccerebbero eccessivamente il terreno.
Abbiamo assaggiato i loro vini e apprezzato la selezioni dei prodotti tipici che ci è stata proposta in abbinamento.
Ciò che mi è piaciuto di questa giornata è proprio il fatto di aver voluto mostrare il territorio in tutti i suoi aspetti: buoni prodotti, cultura, amore per la propria terra e il proprio lavoro.
È stato piacevole ed interessante, adesso so che a sostegno della qualità ci vuole un territorio che nel suo contesto garantisca e rifletta tutta la bontà, la passione e l’amore dei produttori.
Sara Drilli says
Linaaaaaaaaqqqaaaaa :)))
Silvia Perle ai Porchy says
Ecco, lo aspettavo questo post ed ero proprio proprio curiosaaaa